Il Consiglio di Stato, Sez. V, con sentenza 10 settembre 2014, n. 4599 ha respinto il ricorso avverso la sentenza del Tar Campania – Napoli, Sez. I, n. 1925 dell’11 aprile 2013, presentato da una società mista pubblico-privata contro la decisione di un comune di aderire ad un consorzio (fattispecie di gestione in house) per la gestione del servizio idrico integrato. In base a tale sentenza, i servizi pubblici locali di rilevanza economica possono essere gestiti indifferentemente mediante il mercato ovvero attraverso il partenariato pubblico – privato (ossia per mezzo di una società mista e quindi con una ‘gara a doppio oggetto’ per la scelta del socio o poi per la gestione del servizio), oppure attraverso l’affidamento diretto, in house, senza previa gara, ad un soggetto che solo formalmente è diverso dall’ente, ma ne che sostituisce sostanzialmente un diretto strumento operativo.